Serotonina: energizzante o inibitoria. Questione di dosi.

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4 Marzo 2013. Un studio dell’University of Copenhagen ha messo in luce il meccanismo di regolamento della serotonina, neurotrasmettitore che generalmente aumenta l’efficienza fisica ma che, se in dosi elevate, può inibire e bloccare l’attività muscolare.

Quando ci si appresta ad eseguire un movimento, il cervello invia impulsi nervosi ai neuroni motore, la cui attività è aumentata dalla serotonina. Gli scienziati hanno scoperto tuttavia che “durante il rilascio di un elevato livello di serotonina, i neuroni motori diventano meno attivi e quindi si genera fatica centrale”, dichiara Jean-Francois Perrier, coautore dello studio. La fatica centrale si traduce in una fatica fisicamente insostenibile che trascende l’affaticamento muscolare e coinvolge invece il sistema nervoso centrale. Essa potrebbe avere la funzione di impedire un’iperattività che rischi di danneggiare i muscoli o l’intero organismo.

La scoperta potrebbe avere interessanti e positive applicazioni nello studio e calibrazione degli antidepressivi, che notoriamente provocano stanchezza come effetto collaterale. Tuttavia sono possibili anche applicazioni meno positive, avverte Perrier, come nel doping: “se si gioca con il sistema, è possibile tentare di evitare il verificarsi dell’affaticamento centrale.” Tuttavia “è fondamentale identificare i metodi che gli atleti possono utilizzare per prevenire l’affaticamento centrale” al fine di combattere il doping stesso. “Ed il modo migliore per farlo è comprendere il meccanismo biochimico di base”.

L’articolo è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Foto di Belovodchenko Anton.

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